Nella prima storia di questo volume, Bruce Wayne è chiamato a far parte della giuria per il processo a Mr. Freeze, accusato di omicidio di alcune donne.

Questo arco narrativo è quasi privo di azione, ma come sappiamo (ormai dovremmo averlo capito) King non è nuovo a queste cose, essendo più interessato al dramma dei personaggi, o comunque ad una decostruzione della mitologia del Pipistrello. Attraverso la lunga, e a tratti anche pesante, conversazione tra Bruce e gli altri giurati, Cold Days è il modo in cui King discute su quanto possa essere eccessivamente violento il vigilantismo di Batman, raffigurato perfettamente nelle pagine in cui il Pipistrello picchia brutalmente Mr. Freeze.
I giurati inizialmente accusano Freeze dei crimini di cui è imputato Bruce, quest’ultimo cerca di convincerli che c’è un’oncia di umanità all’interno dei mostri che si nascondono nelle strade di Gotham. Questo riguarda lo stesso Batman, è strano vedere Bruce criticare il suo alter ego.

Come detto prima, non c’è molta azione nell’arco, ma l’artista Lee Weeks rende la narrazione non troppo dura con le alternanze tra le scene con la giuria e la lotta di Batman e Freeze. Insieme alla colorista, Elizabeth Breitweiser, la quale offre un bel contrasto visivo.
La storia successiva esplora la relazione tra Batman e Nightwing, rendendola un po’ troppo comica e banale, specialmente per l’educazione che Dick ha normalmente con Bruce.
Qualcuno ha messo gli occhi su certe persone a Gotham. Si interrogano su chi potrebbe essere? Finché non viene rivelato che il vero obiettivo del misterioso antagonista è proprio una vendetta personale contro Batman. La storia è di per se abbastanza noiosa e decompressa, ma grazie alle scene veloci e dinamiche si lascia leggere senza troppa fatica, che è in gran parte salvata dalla splendida arte di Tony S. Daniel.